Viviamo in un periodo che tende a mettere delle difficoltà alla nostra autostima. Siamo bombardati da incessanti pubblicità che ci mostrano come il nostro corpo dovrebbe essere, ma il vero colpo finale alla nostra autostima non sono tanto le supermodelle delle pubblicità, ma le persone “normali” sui social media. Il problema principale è che come esseri umani tendiamo a compararci a quello che vediamo e solitamente questo ci fa sentire inadeguati, ci fa focalizzare su quello che non apprezziamo di noi stessi e ci fa parlare a noi stessi in maniera non solo negativa, ma dannosa per noi stessi e per la nostra autostima.
Se mi darete qualche minuto di tempo vi dirò di più sulle cause di una bassa autostima e su come riformulare nostro comportamento e le nostre parole per apprezzarci di più e vivere meglio.
Noi crediamo veramente che l’autostima sia l’unico “vestito” che vi possa servire, perché il sentirsi bene con se stessi ci pone in maniera diversa con il mondo esterno, facendoci percepire come persone diverse, più convinte di noi stessi e più attraenti (tutti amano una persona con una sana autostima).
Il corpo perfetto non esiste!
Quello che vorrei farvi capire, inoltre, è che l’avere il corpo perfetto è qualcosa che non può esistere. Vedete, il inglese di dice the “beauty is in the eye of the beholder” ossia che la bellezza è soggettiva, sta negli occhi di chi guarda e non è universale. Pensare al corpo perfetto vuol dire pensare a qualcosa di oggettivamente perfetto, ma una cosa soggettiva come la bellezza, per definizione, non può essere oggettiva. Io posso apprezzare un tipo di donna con le curve, mentre tu puoi trovare attraente un corpo atletico e tonico. Le nostre due visioni sono diametralmente opposte, quindi quello che per me sarà un corpo perfetto non lo sarà per te. Chi ha ragione? Nessuno…e tutti.
Inoltre Faby ed io abbiamo la teoria del “foglio bianco“, che dimostra quanto più ci si avvicini ad un ideale di bellezza, meno si è contenti, più alcune persone si focalizzano su quello che manca per arrivare a quel traguardo. Immaginatevi un foglio di carta. Questo foglio è il nostro corpo. Il mio, per esempio, è scribacchiato, i miei capelli si stanno diradando più in fretta della foresta amazzonica, il mio “six pack” ha deciso di riposarsi sotto una serie di dolci e la mia pelle non è più quella di un ventenne. Niente di strano, il mio foglio è tutt’altro che bianco, ma quando lo guardo vedo tutto ciò che forma la mia immagine. Adesso immaginate di avere un corpo quasi perfetto, il vostro foglio di carta è quasi bianco, come quello di una cliente che fotografammo anni fa. Viso regolare, capelli fluenti, un seno naturalmente alto, una figura a clessidra supportata da due gambe lunghe e affusolate. Visto da fuori, il foglio può sembrare bianco, ma quando lo guardate voi stesse, da dentro, la cosa che vedete è quel puntino nero nel foglio, quel neo sul viso. Come un magnete, quel neo crescerà, nel nostro immaginario, a dismisura, obliterando tutto il resto del foglio bianco. Smetteremo di vedere il positivo, ma ci focalizzeremo sul neo, facendolo diventare immenso e insopportabile.
Questo è quello che succede quando cerchiamo la perfezione oggettiva nel soggettivo. Capire che il corpo perfetto non esiste e che il corpo reale è molto più salutare è qualcosa che aumenterà la nostra autostima e il nostro amore verso noi stessi.
Non dico che il corpo perfetto non esiste perché sono un luminare. Lo dico perché nella nostra esperienza nel fotografare donne ci siamo resi conto che non esiste donna al mondo che pensi di avere il corpo perfetto, ma le donne più serene e felici sono quelle che hanno fatto pace con se stesse e hanno accettato chi sono. L’imparare ad amare il proprio corpo è un cammino, non è immediato e alcune delle cose che suggeriamo di fare sono contro intuitive, ma per aumentare l’autostima e vivere meglio non serve un nuovo corpo, ma applicare poche semplici regole. Se volete, abbiamo scritto una piccola guida su queste abitudini. Se volete leggerla potete scaricarla direttamente compilando la form qui sotto.

La pressione sociale sull'autostima
Il comparare il nostro corpo a quello di altre persone non è una cosa nuova. Negli anni ’80 e ’90 non si poteva fare a meno di compararsi con le supermodelle delle pagine di Vogue. Il fatto è che sapevamo benissimo che loro erano “top models” e la differenza di BMA (indice di massa grassa) tra loro e la media delle donne era di 6 o 7 punti percentuali.
Oggi le supermodelle sono molto diverse da allora, i loro corpi sono molto meno “sportivi“, quasi privi di curve. Associato al fatto che l’indice di massa grassa medio è salito per noi comuni mortali, la differenza tra “noi” e “loro” è incredibilmente più alta, quindi la pressione che sentiamo nel compararci con l’ultima pubblicità è tremenda, figuriamoci quando siamo nei camerini e le cose che proviamo non cadono come nelle pagine dei giornali di moda.
Il problema principale della nostra mancanza di autostima è causata dal compararci con altri non è più dovuta all’alta moda, ma ai social media. Gli effetti, specialmente sui più giovani sono devastanti. Le problematiche dei social media sono legate principalmente alla facilità nel trasformare la nostra vita e la nostra immagine in qualcosa di irreale, che ha effetti negativi sulla nostra autostima sia se siamo coloro che cambiano la propria immagine o coloro che guardano i risultati finali.
Una cosa alla volta. Le vite che vediamo su Instagram sono spesso quelle che Faby ed io chiamiamo “vite al photoshop”. Non sono il selfie come lo intendo io (1. prendi il telefono 2. giralo verso di te 3. scatta) ma sono immagini selezionate tra centinaia, passate attraverso filtri che ci rendono più snelli, eliminando le righe del tempo, dando più volume ai nostri capelli (e ai seni, ovviamente), rendendo più carnose le labbra e più scavati i nostri zigomi. In pochi secondi trasformiamo ciò che siamo (bellissimi) in una bellezza soggettiva istantanea, che dura qualche minuto e che non fa altro che confermare il fatto che “non siamo abbastanza” per come siamo naturalmente. La ciliegina sulla torta è il fatto che deleghiamo il valore di come appariamo al numero di “mi piace” che la nostra foto riceve. Ecco che spuntano sfondi da sogno, siano essi un’isola tropicale in cui non siamo mai stati o un bar dove lo champagne di marca scorre a fiumi. Attiriamo likes per farci sentire più desiderati, non capendo che l’essere desiderati realmente ha poco a che vedere con ciò che indossiamo, ma da come ci comportiamo, dalla nostra autostima, che ci proietta più in alto di qualsiasi filtro.
Ma se il modificare il proprio corpo per renderlo meno reale e più piacevole agli occhi di sconosciuti non fa altro che aumentare un senso di inadeguatezza che ci schiaccia silenziosamente, l’osservare le persone che conosciamo vivere una vita da sogno, quasi perfetta, ci fa sentire inferiori. Non abbiamo la capacità di realizzare che la foto che osserviamo per qualche secondo, prima di toccarla due volte, non ritrae la realtà. È qualcosa che sfugge al nostro io razionale, ma quello che il nostro subconscio non si lascia sfuggire è che le le persone che conosciamo sono perfette e vivono una vita da sogno. Non ci rendiamo conto che la nostra testa sta credendo ad una bugia che non farà altro che aumentare il nostro senso di inadeguatezza e schiacciare la nostra autostima. Vedete, non sono più le top model, quella singola persona in un milione di persone, che ci guarda dalle copertine delle riviste di moda; è la nostra vicina di casa che sorride da un balcone pieno di luce, dopo aver finito un’eccezionale seduta di yoga. Ci guarda come se fosse la persona più felice del mondo, vestita con una tutina attillata che mette in risalto una costanza negli allenamenti che ci è aliena (devo ricordarmi di cancellare per l’ennesima volta la palestra) e mostrandoci lo smoothie organico, sano che noi non abbiamo tempo o capacità di farci.
Come possiamo competere con tutto questo? Quando diamine possiamo trovare il tempo di essere quella vicina perfetta, soddisfatta del proprio corpo, sorridente e sana. Vedendo questo, soprattutto in persone che conosciamo, non può far altro che farci guardare allo specchio e sospirare delusi. L’inizio di una spirale senza fine. Ma stiamo vedendo la verità, oppure anche la vicina con cui ci stiamo comparando mostra una vita al photoshop con l’obiettivo di generare più “mi piace”?
Ma se allora guardare i social media ci abbassa l’autostima, come possiamo cambiare questa tendenza? Ovviamente non usare Instagram è una soluzione, anche se ammetto che sia piuttosto difficile da fare. Un’atra soluzione, molto più sana, sta nel fatto di vedersi, accettarsi e amarsi per ciò che siamo, non per ciò che vorremmo essere. Per quanto neppure questo sia facile, è molto più semplice che cancellare il proprio profilo dei social media e soffrire di f.o.m.o. (fear of missing out, paura di perdersi qualcosa di importante). Se volete il nostro suggerimento, perché non facciamo una chiacchierata?

Come aumentare la propria autostima?
Ho parlato a lungo dei danni causati dal compararci con altre persone nella ricerca di un corpo perfetto che, nella realtà, non esiste. Ma come si fa ad aumentare la propria autostima, accettando il proprio corpo?
Noi esseri umani siamo creature abitudinarie, e il vantaggio di saperlo ed accettarlo è che abbiamo a nostra disposizione un modo per cambiare chi siamo in maniera semplice e prolungata nel tempo. Insomma, noi siamo come dei computer che possiamo programmare per ottenere dei risultati migliori. No, aspetta, non ridere o scartare la mia ipotesi così su due piedi. Ti prego di ascoltarmi ancora un po’ (dopo tutto, se hai letto fino qui, qualcosa di interessante devo pure averlo scritto, vero?).
Noi possiamo creare un’abitudine ripetendo gli stessi comportamenti per più o meno trenta giorni. Se per trenta giorni consecutivi riusciamo a fare la stessa azione, questa entrerà nel quotidiano e diventerà parte integrale dei nostri comportamenti.
Vogliamo essere come la vicina che fa yoga ogni giorno? Dobbiamo andare in palestra ogni giorno per un mese, senza trovare scuse per non farlo. Non dobbiamo spendere tre ore in palestra, basta andarci e correre sul tapirulan e fare un po’ di pesi.
Vogliamo sentirci meglio la mattina? Creiamo una routine chiara e scritta, da ripetere ogni giorno per quattro settimane: sveglia alle 6:30 e subito sotto la doccia. Una volta asciutti ci mettiamo una tuta e andiamo in cucina per farci il caffè ed uno smoothie da portarci sul lavoro. Una volta finito il caffè laviamo la tazza e andiamo a vestirci… dopo un mese tutte queste cose ci verranno naturali.
Ma allora, come possiamo usare questa quotidianità a nostro vantaggio per aumentare la nostra autostima e farci diventare più serene davanti allo specchio? Beh, come per l’energia rinnovabile, non dobbiamo puntare tutto su una sola cosa, ma fare piccole cose di giorno in giorno. Nella guida che abbiamo scritto, abbiamo identificato 12 abitudini per migliorare la propria autostima e la metà di queste abitudini sono cose che possiamo programmare nella nostra giornata. In questo blog post ne toccherò alcune, le più importanti, ma se volete averle tutte, potete scaricare il piccolo ebook da qui.
Prima di buttarci a capofitto nelle routine che possiamo implementare ogni giorno, è importante capire che i risultati delle nostre abitudini non saranno immadiati. Non ci sveglieremo una mattina guardandoci allo specchio pensando “guarda che corpo da urlo!“. Preferisco mettere le mani avanti e farti capire che per migliorare la tua vita veramente non ci sono scorciatoie. Non esistono pillole che ti regalano il corpo perfetto, ma esistono modi di vivere che rendono la tua vita più serena giorno dopo giorno. Se deciderai di implementare queste abitudini e avrai costanza a sufficienza da tenere duro per un mese, allora potresti cominciare a notare meno pressione su te stessa e una serenità maggiore nella vita quotidiana.


Focalizzati su ciò che apprezzi di te stessa
Prima di fotografare qualsiasi donna facciamo una chiacchierata con loro. Per noi, capire chi abbiamo di fronte ed avere la certezza di essere i fotografi giusti per una donna è fondamentale. In questa chiacchierata facciamo delle domande, che a volte possono essere scomode. Una di queste è molto semplice e non è cambiata da dieci anni a questa parte.
“Immagina di dover uscire per una serata con il tuo partner o con una persona che ti piace. Per prepararti ti fai una bella doccia calda e dopo essere tornata in camera lasci cadere l’asciugamano e ti guardi allo specchio. Che cosa ti piace di quello che vedi? Quali sono i dettagli che apprezzi di te stessa?“
Credetemi se vi dico che moltissime donne non sono in grado di rispondere a questa domanda. Quindi se dopo averla letta ti sei fermata, magari non completamente a tuo agio, sappi che non sei sola. Questa è una domanda personale e difficile, ma il dargli una risposta, identificando tre cose, magari piccole, è più importante di quanto tu possa pensare. Potresti dirmi che ti piacciono i tuoi occhi, oppure i capelli. Se vuoi essere gentile potresti persino dire che ti piace il tuo collo o le tue mani, dopo tutto sono allungate e con delle belle unghie. Oppure potresti perfino azzardarti nel dire che hai un bel seno o delle belle gambe. Ricordati che prima di tutto devi rispondere a te stessa, non a me.
L’accettare queste piccole cose è il primo passo, il secondo è quello di celebrarle ogni volta che ti guardi allo specchio o, se rifuggi gli specchi come un vampiro, temendo il loro riflesso, ogni giorno almeno una volta al giorno. La celebrazione è importante perchè parla a te stessa delle cose che apprezzi del tuo corpo. Fallo una volta al giorno, oppure due se puoi, una la mattina e una la sera, e fai stare in silenzio quella voce che ti suggerisce che farlo è stupido: il nostro subconscio è programmato per non farti cambiare, e la maniera più subdola che ha per evitare di dover re-imparare a gestirti è quella di sminuire le novità, renderle ridocole prima che diventino delle abitudini e che prima che, dopo trenta giorni, diventino parte del nostro comportamento.
Guardati allo specchio e ricordati di quanto belli sono i tuoi occhi. Le prime volte puoi dirlo rapidamente, senza darti spiegazioni. Dopo tutto il tuo subconscio sarà li a ridere del fatto che parli con te stessa. Lascialo fare, con la pazienza e trenta giorni di costanza anche lui verrà dalla tua parte. Se vuoi fare un passetto in più, permettiti di spiegarti perchè apprezzi i tuoi occhi. È il loro taglio particolare, o magari il colore. È il modo in cui guardi il mondo o quel sorriso che riescono a fare senza che tu muova la bocca?
Dimentica tutto il resto del tuo corpo. Ne a noi, ne al tuo ego deve importare quello che non ti piace. Questa abitudine deve focalizzarti su ciò che apprezzi di te stessa, mantenendo un tono positivo. Se vuoi parlare male del tuo corpo, siamo sicuri che ci saranno persone pronte ad aiutarti e sostenerti, purtroppo non potrai contare su di noi per quello. Noi crediamo nella bellezza di ogni donna e nel parlare in maniera gentile a noi stesse.
Cos’è del vostro seno che vi piace? Magari è piccolo e regolare, oppure è più pieno e rotondo. Vi piace la sua forma, oppure quando avete espresso di apprezzarlo pensavate al capezzolo? Se vi piacciono le vostre gambe, è la maniera in cui vi hanno portato dove siete andate, oppure è il fatto che apprezzate le vostre caviglie? Se è la vostra bocca a piacervi, è perchè avete labbra carnose oppure è il modo in cui esse si arricciano quando sorridete, mostrando un lato di voi che adorate?
Qualsiasi cosa sia, dalla più pubblica a quella più privata, guardatela e gioite di esse tra voi stesse. Ricordate di ripetere questo esercizio ogni giorno, almeno una volta al giorno. Non perdete neanche un’opportunità per farlo e ricordatevi di sviare immediatamente la vostra attenzione non appena il vostro subconscio vi farà notare che, nonostante i vostri occhi siano bellissimi, le vostre palpebre non siano più quelle di una volta.
Purtroppo potrebbe esserci un lato negativo dell’applicare questa routine ogni giorno, guardandovi ed apprezzandovi. Potrebbe succedere che ad un certo punto il vostro subconscio, indubbiamente distratto dal vostro rinnovato amore per voi stesse, possa distrarsi, suggerendo che, dopo tutto, neppure le vostre coscie, uno dei punti di contenzioso tra voi e l’accettarvi, non sono poi così male come le descrivete. Attenzione, il rendervi conto di questo potrebbe scatenare il vostro subconscio che, come un bambino colto in fallo, potrebbe cominciare a fare i capricci e offendere qualsiasi parte del vostro corpo. Come con i bambini capricciosi, la cosa migliore da fare è sorridere e non dire nulla. Inutile alimentare un sentimento negativo. In quel caso il mio suggerimento è di ricordare, magari con un un sorriso un po’ sfacciato, che anche il vostro subconscio ha fatto un commento positivo su qualcosa che avete sempre disprezzato del vostro corpo. In quel momento la vostra autostima
Scherzi a parte, il focalizzarsi ogni giorno sulle cose che apprezziamo di noi stessi è un allenamento per noi stessi. Ogni volta che mi guardo allo specchio, apprezzo la mia barba. È folta e sta bene nel taglio che le do. Mi fa sorridere e poi tutto sembra più sereno per qualche minuto.

Medita per 5 minuti ogni giorno
Negli anni abbiamo notato che la meditazione ha uno stigma associato ad essa. Dall’essere chiamata “new age” ad essere derisa, la meditazione riceve un trattamento negativo, soprattutto da chi non ha assolutamente idea di cosa veramente sia la meditazione. In realtà la meditazione è uno strumento importantissimo per aiutare noi stessi. È un modo per vederci dall’esterno, per evitare di vivere ogni cosa rimanendo intrappolati nei nostri sentimenti e sballottati a destra e sinistra dalle nostre emozioni.
Non credo di essere la persona migliore per potervi dire esattamente come meditare. Ci sono molte applicazioni che possono aiutarvi in questo campo, guidandovi nel “come” meditare. Io uso Headspace per esempio, e mi trovo molto bene ad ascoltare la voce di Andy (ammetto che io lo ascolto in Inglese…)
Quello su cui mi soffermerò non è il come mediare, ma quali sono i vantaggi che la meditazione potrebbe portarvi. Per quanto possa non sembrare, meditare aiuta ad accettarsi per ciò che siamo, facendoci vedere da un occhio meno critico. La meditazione si basa sul fatto di togliere tutti i pensieri carichi di emozioni, per aiutarci a vedere il mondo con più oggettività. Soprattutto quando guardiamo il nostro corpo, tendiamo a legare emozioni per lo più negative; ci giudichiamo, e spesso siamo estremamente critici di noi stessi. Questo modo di relazionarsi con noi stessi non ci aiuta in nessun modo, al contrario crea un conflitto interno tra noi stessi che ci scoraggia e mina qualsiasi possibile risultato positivo o pensiero positivo legato a come ci sentiamo.
È ovvio che se siamo in costante coflitto con noi stessi, la prima a pagarne le conseguenze è la nostra autostima. Non possiamo credere in noi e sentirci bene se spendiamo le nostre energie a criticarci e a difenderci dalle nostre stesse parole. La meditazione aiuta proprio in questo: evita il sorgere di critiche interne a noi stessi (spesso piene di parole eccessivamente negative) e ci aiuta a calmare la maniera in cui ci trattiamo.
Uno dei cambiamenti più profondi che la meditazione ha aiutato ad introdurre nella mia vita è stato il modo in cui parlo a me stesso: mi ha fatto capire che chiamarmi “stupido” quando facevo un semplice errore o di focalizzarmi su termini prettamente derogatori nei miei confronti non faceva altro che sminuirmi ai miei occhi, facendomi perdere autostima. Spesso parliamo a noi stessi con toni che non useremmo con nessun altro al mondo; non solo non ci permetteremmo di usare epitomi offensivi perché la società non lo accetta (e giustamente, vorrei aggiungere), ma perché sarebbe come dare uno schiaffo morale alla persona con cui parliamo. Immaginatevi di guardare i vostri figli e insultarli, usando termini come “stupidi“, “ignoranti” o “buoni a nulla“: credere veramente che essi crescerebbero in grado di credere in se stessi?

12 abitudini quotidiane per apprezzarsi ed aumentare la propria autostima
L’autostima è veramente un incantesimo magico, in grado di trasformarci radicalmente. Credere in noi stessi e accettare ciò che siamo è fondamentale per sentirci a nostro agio. In un mondo in cui le donne vengono forzate a vedere ogni ruga come un difetto, in modo da trasformarle in acquirenti, in un mondo in cui voi dovete sentirvi inadeguate per preservate lo status quo maschile, aumentare l’autostima è fondamentale.
Accettarti e amarti è un investimento che ti darà risultati senza paragoni. La sola cosa che devi fare è creare delle abitudini positive, farle tue e usarle per vivere meglio e attuare cambiamenti positivi nella maniera in cui ti vedi. Per riuscirci servono due cose: conoscere quali sono le abitudini da fare tue e ripeterle giornalmente. Per la prima non devi preoccuparti: se ti interessa puoi scaricare una piccola guida gratuita che sottolineerà le 12 abitudini da prendere per aumentare la propria autostima. Per la seconda potrai decidere di fare da sola, stamparti il calendario delle abitudini contenuto nell’ebook o decidere di ricevere email quotidiane per ricordarti di essere gentile con te stessa.
Se vuoi migliorare la tua autostima e ricominciare ad amare il tuo corpo per ciò che è, hai a tua disposizione tutto quello che ti serve. La decisione è tua: vuoi vivere meglio?
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